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Pellet, tra realtà e falsi miti

Il pellet, che cos'è?

Il pellet è un biocombustibile legnoso, solitamente di forma cilindrica, ottenuto dalla compressione ad alta temperatura di trucioli di legno vergine. Si parte dalla segatura, che viene spinta attraverso dei piccoli fori, la combinazione tra la pressione e la temperatura scioglie un componente naturale del legno (lignina) che ne lega le fibre SENZA aggiunta di colle o prodotti chimici.

Come facciamo a capire se il pellet è di qualità?

Iniziamo con lo sfatare dei falsi miti su come capire se il pellet è o no di qualità:
– L’origine e la provenienza geografica non sono sinonimo di qualità.
– Il colore della cenere varia a seconda del pellet e non influisce sulle prestazioni dello stesso.
– Il colore del pellet non è indice di qualità.
– È normale che il pellet affondi se immerso in acqua.
– L’odore del pellet non indica la presenza di prodotti chimici in quanto vietati dalla normativa.
– Per produrre pellet non si usa legno trattato chimicamente o riciclato.

Come facciamo a capire se il pellet è di qualità?

Iniziamo con lo sfatare dei falsi miti su come capire se il pellet è o no di qualità:

qualità del pellet– L’origine e la provenienza geografica non sono sinonimo di qualità.
– Il colore della cenere varia a seconda del pellet e non influisce sulle prestazioni dello stesso.
– Il colore del pellet non è indice di qualità.
– È normale che il pellet affondi se immerso in acqua.
– L’odore del pellet non indica la presenza di prodotti chimici in quanto vietati dalla normativa.
– Per produrre pellet non si usa legno trattato chimicamente o riciclato.

Quindi c’è un parametro oggettivo su cui fare affidamento? Per questo ci viene incontro la CLASSE DI QUALITÀ DEL PELLET.

La normativa vigente assegna un “punteggio” alla qualità del pellet e questo ne certifica la classe che può essere:
– A1 qualità migliore, alta efficienza, basse emissioni e polveri
– A2 una buona qualità con polveri ed emissioni più alti
– B pessima qualità ed alto numero di inquinanti e polveri

Quindi è importante prestare attenzione al momento dell’acquisto che sia indicata la classe A1, una migliore qualità significa anche meno manutenzioni della stufa e abbassa il fenomeno dell’usura.

Resta solo da capire, che tipo di legno è più adatto?

Le tipologie di alberi utilizzate per la produzione di pellet sono principalmente due: ABETE e FAGGIO

ABETE: È il più ricercato in Italia, può essere di legno rosso o bianco. Il vantaggio principale di questo legno è che produce pochissima cenere e rende la pulizia della stufa più facile, ma ha una resa un più bassa rispetto al pellet di faggio e costa un po’ di più.

FAGGIO: È un legno di ottima qualità con una resa molto elevata in termini energetici, ma in alcuni casi è maggiore la quantità di cenere che genera con un conseguente aumento di sporco nella stufa. È leggermente più economico del pellet di abete.

pellet di abetepellet da faggio

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